Depressione


La depressione è un disturbo dell’umore ed è di norma caratterizzata da una serie di sintomi emotivi, cognitivi, comportamentali e fisici che non si ritrovano nella depressione intesa come esperienza universale del vivere quotidiano. La parte interessante è che dobbiamo distinguere tra l’aspetto clinico da ciò che usualmente quotidianamente intendiamo con depressione, come linguaggio comune o come ci viene proposto dai media.

Per cui la sindrome depressiva come quadro clinico è qualcosa di diverso dalle fasi di tristezza che ci accompagnano e che colorano la vita.


La depressione clinica ha un carattere sindromico, o sistemico, comprende cioè una costellazione di segni e sintomi e che investe tutto il sistema conoscitivo della persona, e coinvolge la parte affettiva, cognitiva, fisiologica e comportamentale, tutto è coinvolto.

Affettivi: tristezza, disperazione, disforia, senso di impotenza, ansia, senso di colpa, inutilità.

Fisiologici: disturbi del sonno, dell’appetito, della sessualità, faticabilità, astenia, dolore.

Cognitivi : demotivazione, difficoltà di concentrazione e di memoria, ricorrenti pensieri negativi, visione pessimistica della realtà.

Comportamentali: passività, isolamento, rallentamento o agitazione motoria, incuria personale.

I sintomi riportati dal DSM IV (Manuale diagnostico-statistico dei disturbi mentali) che permettono la diagnosi di depressione sono:

  1. umore depresso stabilmente
  2. anedonia, ovvero la perdita di piacere nella maggior parte delle attività
  3. perdita delle energie
  4. apatia
  5. insonnia o ipersonnia
  6. rallentamento psicomotorio
  7. Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa
  8. Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni
  9. Ricorrenti pensieri di morte, o di suicidio
  10. Significativa perdita di peso o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell'appetito.

Esistono vari tipi di disturbo depressivo: la depressione maggiore, ovvero la forma classica di depressione; la depressione ricorrente, quando più episodi si ripetono nel tempo; la distimia, quando vi è una dimensione anche caratteriale depressiva per cui il disturbo appare cronico; la depressione mascherata, quando prevalgono i sintomi fisici come dolori, algie, ipersonnia, disturbi della dieta.

 

TRISTEZZA E DEPRESSIONE

La tristezza ha vari significati:

- segnale di un evento di perdita; eventi di perdita possono essere lutti, separazioni o anche delusioni. La tristezza ci segnala la “sperimentazione della perdita” e ci spinge ad azioni riparatorie o sostitutive che servono per riacquisire l’equilibrio precedente.

- richiesta di calore e affetto; un bambino che piange con tristezza stimola nell’adulto un comportamento di conforto e protezione; quando due capibranco combattono per il potere, lo sconfitto attiva un comportamento di tristezza (capo chino, non reagisce più, si allontana da tutti) che è il segnale della resa; questo segnale attiva l’accudimento del gruppo e il reintegro in esso.

- meccanismo della scoperta; prima di acquisire una nuova informazione su di sè e per poterlo fare, ho bisogno di rendermi conto che ho sbagliato; il fallimento della vecchia informazione rappresenta una perdita del mio dominio personale, di come sono fatto: questa perdita che si esprime con tristezza mi serve per far posto alla nuova conoscenza.

Quindi l’emozione “tristezza” non è patologia. E’ la “depressione” uno stato emotivo patologico. La tristezza è utile per la mia vita ed è normale sperimentarla; si potrebbe dire, al contrario, che è anormale non avere tristezza di fronte ad eventi come un lutto o una separazione.

La depressione è la tristezza che permane per almeno quindici giorni, durante quasi tutto il giorno, senza la possibilità di reagire piacevolmente ad eventi positivi. Un giorno di tristezza profonda in cui non ho voglia di fare nulla, ho difficoltà a pensare un futuro positivo, penso agli errori della mia vita, è un giorno che può essere presente in tutte le persone. Diventa patologia se questo stato dura per quasi tutto il giorno, almeno 15 giorni. Diventa patologia se non riesco più a divertirmi di fronte alle cose divertenti. Quindi, non si deve fare confusione tra stati emotivi patologici ed emozioni.

Le emozioni devono essere provate per arricchire la propria vita, per essere più in contatto con le altre persone, per vivere sani.